Le trasferte sono state sicuramente la cosa più divertente in assoluto, abbiamo avuto così la possibilità di conoscere le città di Mantova, Livorno, Fabriano, Camerino e Fermo.. Anche perchè quella volta della “Turandot” abbiamo perso una settimana intera di scuola!!!!!!! una tournè in piena regola. Non pensiate che portare in giro per l’Italia un coro di 15/20 bambini scalmanati sia una cosa così facile, anzi, solo organizzare albergo, pullman, genitori e tutto il resto è costata tanta fatica ai nostri genitori, ma vorrei spiegarvi un pò come funziona la cosa…
La partenza di solito è a Porta Valle, un pullman gran turismo da 50 posti era li ad aspettarci, tutti in carrozza tra scherzi ed urla, alcuni genitori insieme a noi altri ci seguivano in macchina. Sul pullman eravamo insieme alle comparse, agli attrezzisti, ai vari maestri collaboratori, praticamente c’erano tutte le persone che in qualche maniera collaboravano alla realizzazione dell’opera. Durante il tragitto cercavamo di ingannare il tempo ascoltando musica, mangiando panini, leggendo Topolino, giocando a figurine (sempre quelle dei Pokemon): abbiamo fatto un sacco di amicizie con tutti, anche con l’autista che poverino ogni tanto ci chiedeva un pochino di silenzio….
Arrivati nella città dove la sera dovevamo cantare, la prima cosa che facevamo era quella di sistemarsi in albergo, alcuni con i genitori altri da soli, poi di corsa in teatro a truccarci e vestirci per la recita. Mi ricordo ancora la prima volta che cantammo a Mantova, il nostro maestro ci chiamò tutti quanti e fece aprire il sipario: ci trovammo di fronte al teatro completamente vuoto, tutto illuminato, era bellissimo, poltrone rosse, palchetti splendenti di un giallo oro abbagliante, soffitto pieno di mille colori, la buca dell’orchestra piena di luci, capimmo subito che quella sarebbe stata una sera speciale.
Il nostro maestro ci disse:”Guardate bene questo teatro è uno dei più belli e importanti d’Italia, l’emozione che proverete questa sera ve la ricorderete per tutta la vita”…aveva proprio ragione. Finita la recita di corsa in albergo ma non per dormire, era troppo bello divertirsi e fare scherzi: qualche genitore provava a farci fare silenzio ma alla fine si doveva arrendere e si metteva a giocare con noi.
La mattina dopo ” l’alzataccia “…facce sconvolte!!